Una sceneggiatura che migliora ad ogni puntata
New Bandits, nell’originale brasiliano Cangaço Novo, è un’altra serie televisiva sudamericana inserita nel palinsesto di Prime da prendere in considerazione. Sulle prime potrebbe sembrare fin troppo violenta e adrenalitica, con rapine, sparatorie, omicidi assortiti e brutti ceffi di contorno ma a poco a poco gli sceneggiatori iniziano a giocare in modo più raffinato. I personaggi principali, infatti, svelano il proprio lato umano in progressione con le otto puntate della prima stagione. È un sottile e sapiente gioco di scrittura cinematografica. New Bandits, quindi, conferma la capacità tutta sudamericana e brasiliana in particolare di dilatare il racconto andando a cogliere le sfumature dei propri protagonisti. Bravi Fernando Garrido, Eduardo Melo, Mariana Bardan che l’hanno scritto e i registi Fabio Mendonça e Aly Muritiba.
Nel sertao tra polvere e corruzione
Siamo ai giorni nostri nell’arido e quasi desertico Sertao del nord este in una piccola cittadina a sei ore di macchina da Fortaleza. C’è un giovane di ritorno, il convincente Allan Souza Lima, giunto fin là per cercare di riscattare dei terreni ricevuti in eredità: è rimasto senza lavoro ed ha il padre adottivo da accudire, perché molto malato. Ma dovrà scontrarsi con il proprio passato di cui non rammenta che poche cose e calarsi a capofitto in una realtà nuova in cui non c’è spazio per il perdono e l’unico modo per ottenere un mondo migliore è la violenza. Nessuno ne è immune: violento è il sindaco uscente che cerca di essere rieletto, violenti e costretti a giocare sporco per racimolare denaro gli agricoltori ridotti in miseria che appoggiano il candidato dell’opposizione. E al centro di questo mondo corrotto ne esiste un altro, quello del protagonista e delle sue sorelle, del loro passato, del fantasma di un padre bandito, rimasto nella memoria collettiva.
Tra il Mucchio Selvaggio e gli antichi cangaceiros
New Bandits si propone come western contemporaneo con annessi e connessi. Chi lo ha scritto ha ben presente il Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah ed anche Sicario di Denis Villeneuve e Soldado di Stefano Sollima. I riferimenti cinematografici, o almeno gran parte di essi, risiedono in quel territorio e nella esegesi del western più crudo. Esiste poi la chiara reminiscenza storica legata al territorio del Sertao del nordeste brasiliano, dove i cangaceiros dettavano legge anche nei primi anni del ‘900 seminando terrore e morte. Solo che a differenza di quei banditi, i nuovi di questa serie tv si trasformano o sembrano mutarsi in Robin Hood contemporanei. C’è una battuta molto felice recitata da un cangaceiro nell’ultima puntata:<< Rubiamo i soldi alle banche per metterli in banca >>. Sono i soldi che dovrebbero finire alla parte buona o presunta tale del racconto.
Jorge Amado non abita qui
Se siete innamorati della narrativa brasiliana e in particolare di Jorge Amado sappiate che qui siamo in un territorio opposto. In New Bandits– sarebbe stato più corretto mantenere il titolo originale- tutto è Tocaia Grande-uno dei suoi romanzi migliori- ma all’opposto nelle modalità: di eroi, per quanto riguarda la prima serie, non ne esistono ed è un altro motivo per vedere la serie perché all’improvviso assieme a leggendarie sparatorie, tra le migliori viste negli ultimi tempi, la deflagarazione coinvolge anche le certezze dei vari personaggi. Questi, chi più chi meno, mostrano le loro fragilità nei momenti clou aiutati da un’interpretazione complessiva di buon livello sia da parte del già citato Souza Lima sia della bravissima Alice Carvalho, di Thainá Duarte, Pedro Lamin, Hermila Guedes e della coralità degli attori scelti dalla produzione. New Bandits è doppiata in italiano e come tutte le serie con un finale aperto, aggiungo bellissimo, avrà una seconda stagione che si spera sia all’altezza della prima.