Il vento fa il suo giro:su di noi

il-vento-fa-il-suo-giro-749420.jpgVorrei mettere da parte la storia di come << Il vento fa il suo giro >> sia giunto nei normali canali distributivi e ora addirittura nei blockbusters dopo una lunga, costante scalata della parete. Per rispetto al film, a chi l’ha diretto, Giorgio Diritti, lo ha sceneggiato, scenografato, ripreso, recitato e prodotto. Perché con i film << minimali >>, tirati al risparmio, provvisori per esigenze di budget << Il vento fa il suo giro >> non c’entra nulla.E’un prodotto completo, costoso, splendidamente fotografato, tecnicamente ineccepibile. Ricco. Allontaniamo, per una volta, l’idea che l’ottusità dei produttori italiani, dei ministeri che dovrebbero elargire spiccioli di finanziamenti uccidano, in corso d’opera, chi ha l’intuito e la capacità. Giorgio Diritti e il suo staff lo hanno dimostrato, creando nel 2004, uno dei migliori film italiani alla faccia di chiunque non abbia creduto nel progetto. << Il vento fa il suo giro >> può essere assorbito dallo spettatore in modi diversi: un film sulla diversità di chi giunge al cospetto di un piccolo nucleo di gente di montagna, dove c’è chi si divide, chi accoglie lo straniero e la sua famiglia, chi fa di tutto per rendergli l’esistenza impossibile. Oppure un film sul coraggio di ricercare sé stessi contro ogni logica, esaltando il libero arbitrio. O ancora un western travestito, dove il concetto di proprietà è sacro e inviolabile e basta la paura della perdita per provocare reazioni. Un film pessimista sulla natura umana che ti scorre dentro senza accorgetene perchè il regista è talmente bravo che sulle prime ti convince di stare assaporando una tavoletta di cioccolata fondente. E’anche una pellicola sulle minoranze che si comportano come le maggioranze. << Il vento fa il suo giro >> è tutto questo e altro ancora. Soprattutto è un magnifico film. Che riguarda tutti noi.

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