Il senso etico di Clint Eastwood

rendercmsfield.jpgQualche tempo fa ho citato uno degli ultimi film di Clint Eastwood, << Iwo Jima >> tra le migliori pellicole sulla guerra di sempre, ripromettendomi di tornare sul regista statunitense. So che può apparire strano ma sono molti gli autori che mi piacciono e Eastwood è un altro che nell’arco della propria produzione difficilmente ha sbagliato. Conosce la complessa macchina cinematografica, si affida a grandi sceneggiatori (Haggis è nato con lui), possiede varietà di tematiche e riesce con apparente facilità a passare da un argomento all’altro. Perfetto nella confezione, Eastwood pone al centro del suo percorso narrativo l’uomo e la sua solitudine nella società. I suoi sono eroi stanchi, giunti al punto più basso della vita; tentano di infrangere il destino. Quasi fossero personaggi beckettiani: non c’è l’assurdo di partenza ma la stessa vitalità. Recentemente ho visto l’unico film che mi mancava nell’ampia produzione dell’ex attore: << Mezzanotte nel giardino del bene e del male >>, una pellicola di oltre dieci anni fa, in cui John Cusak e Kevin Spacey duettano in bravura e perfezione stilistica. Pur contestato dalla critica Usa e dal pubblico, rivisto a distanza di così tanto tempo, il film è una straordinaria lezione di cinema, dove l’ironia evita gli appesantimenti e un tema scabroso, come la diversità resa pubblica, viene trattato con garbo. Ma esiste anche una riflessione sul concetto di verità e di cinema, su ciò che appare e ciò che è, su quale sia la realtà, se quella percepita o quella oggettiva e se questa alla fine esista. Un film molto più complesso da sviscerare di quanto possa sembrare a prima vista. La riflessione di Eastwood è sottile, il gioco su cosa è vero e cosa no trattato in modo quasi teatrale, da autore e non da semplice uomo che mette in scena un soggetto. Eastwood nella carriera non ha quasi mai sbagliato film: ha chiuso l’epopea del western con << Gli spietati >>, ha affrontato tutte le tematiche possibili sulla nostra società ponendo al centro della propria poetica l’uomo, le sue contraddizioni, la violenza del mondo e la forza morale che permette una sopravvivenza da sconfitti con onore. Il senso del decoro etico è il centro delle sua narrazione. I suoi eroi stanchi, siano jazzisti alcolizzati o drogati, pistoleros sul viale del tramonto, soldati semplici in stato d’assedio, donne che cercano il riscatto attraverso il pugilato o gangster che cercano di affrancarsi dal mondo di appartenenza, rappresentano una magnifica metafora dell’individuo isolato e in lotta per affermare la propria etica esistenziale. Il suo è un cinema di valore sui valori che troppo spesso parte della critica ha confuso con un discorso politico retrogrado e conservatore. Di seguito l’intera produzione di Eastwood autore. Con gli asterischi sono i film da non perdere.*Brivido nella notte-1971***Breezy-1973Lo straniero senza nome-1973Assassinio sull’Eiger-1975*Il texano dagli occhi di ghiaccio-1976*L’uomo nel mirino-1977*Bronco Billy-1980Firefox-1982*Honkytonk man-1982Coraggio..fatti ammazzare-1983*Il cavaliere pallido-1985Gunny-1986*****Bird-1986*Cacciatore bianco, cuore nero-1990*La recluta-1990****** Gli spietati-1992***Un mondo perfetto-1993* I ponti di Madison County-1995** Potere assoluto-1996****Mezzanotte nel giardino del bene e del male-1997**** Fino a prova contraria-1999***Space Cowboys-2000**Debito di sangue-2002****** Mystic river-2003***Piano blues-2003****Million dollar baby-2004***Flag of our father-2006*****Iwo Jima-2006

Condividi!