Torno a parlare di libri, dopo parecchio silenzio. Si tratta di un romanzo di qualche mese fa. << Molto forte, incredibilmente vicino >> di Jonathan Safran Foer, edito da Guanda. Come nel fallimentare << L’uomo che cade >> di Don DeLillo anche questo libro parla dell’11 settembre. Ma qui è un puro fatto di trama. Il centro narrativo è la ricerca della memoria del padre da parte di un bimbo e di conseguenza la consapevolezza del proprio esistere e della propria crescita. Un’avvertenza: Safran Foer non è Mark Haddon. E’uno scrittore adulto che fa parlare un bambino da adulto. Non ha quindi la grandezza dello scrittore inglese dello << Strano caso del cane ucciso a mezzanotte >> ma è sulla buona strada per diventarlo. Safran Foer, nella vita molto amico dell’attrice Natalie Portman, ha potenzialità interessanti. Leggetevi nella pagina << Frasi >> un breve passo di un capitolo e ve ne farete un’idea. Il romanzo non è semplice: dietro un filo narrativo scritto in prima persona ne esiste un altro che può essere confuso. E’necessaria una certa concentrazione per i lettori più sbadati. Ma se la soglia è appena discreta l’avventura di << Molto forte, incredibilmente vicino >> è una di quelle che non si dimenticheranno con facilità