Il principale quotidiano britannico, << Times>>, accusa la giustizia spettacolo italiana. I processi avvengono più in televisione che nelle aule dei tribunali- quando riescono ad arrivarci-, le indagini vengono seguìte passo-passo dai giornalisti quasi fossero dei detectives, il che poi non è un male, molto materiale probatorio finisce prima sui tavoli delle redazioni che agli avvocati stessi. Soprattutto i casi che fanno << audience >>, che procurano morbosità, da Cogne a Perugia, diventano fondamentali per talk show quotidiani e prime pagine. E’ la banalizzazione della cronaca, il fatto di << nera >> che si trasforma in << reality >>. Ma, allo stesso tempo, è un problema di natura legislativa perché non è pensabile che le informazioni giungano prima a chi dovrebbe averle successivamente. Nel mondo, però, il caso italiano non è l’unico, non è isolato. C’è quello brasiliano che è molto interessante. Anni fa ogni volta che arrivavo a Sao Paolo per il Gran Premio mi rinchiudevo in camera d’albergo all’ora del << prime time >> sintonizzandomi su una trasmissione quotidiana dal titolo << Agui ahora >>, qui ora, una sorta di telegiornale in cui si parlava di cronaca nera. I giornalisti erano sintonizzati sulle frequenze della polizia, giravano tutto il giorno per le strade della metropoli , e si fiondavano laddove c’era un fatto interessante. Potevi assistere in diretta o in registrata a un autobus che era entrato direttamente per una manovra sbagliata all’interno di un appartamento, alla ricostruzione di un omidicio, osservare un arresto in diretta . La cosa bella era che i protagonisti, colpevoli e vittime (se non uccise), andavano di fronte alla telecamera a parlare del perché e del per come. Quel tipo di trasmissione molto duro, con alcuni inviati che andavano oltre la professione quando descrivevano i fatti , a tal punto da sfiorare la recita, era un modo , secondo me, molto più onesto, spettacolare di fare televisione. Più che i dibattiti sui casi, si andava dentro al caso stesso e si lasciava allo spettatore il giudizio morale o no sui protagonisti. Ma era cronaca allo stato puro, condita da qualche intuizione geniale a livello di spettacolo. Un tipo di telegiornale che in Italia non ha mai avuto fortuna: ci provò << 6 Milano >> nei primi Anni’90 ma nessuno dopo di allora si è voluto rimettere in gioco fino a questo punto. Ed è qui che le televisioni locali, secondo me, hanno perso la battaglia contro quelle nazionali.