il coraggio dei fifoni

Come volevasi dimostrare domenica non si giocherà a pallone. Lo hanno deciso in federazione italiana calcio per salvare le apparenze. Tanto in campo sarebbero scese solo le società delle serie inferiori. Quale miglior data per salvaguardare le casse delle società, gli introiti televisivi e mettersi la coscienza a posto? Una non decisione in pieno stile italico in mezzo a un sacco di sciocchezze che si sentono e si vedono, a confusione, a commistioni di analisi tra causa artificiale (la morte ripetiamo tragica, drammatica ma accidentale di un tifoso in autostrada) e l’effetto voluto, cercato e quasi sperato (il superamento di ogni divisione tra fazioni di ultras e l’inizio di una guerriglia nel senso proprio del termine). Per contro il mondo della politica ha partorito un topolino: divieto di trasferta per i tifosi, limitazione dei biglietti che si possono acquistare, obbligo da primavera per le società di avere steward all’interno dello stadio-chi li addestrerà non è dato da sapere- e maggiori poteri a questori e prefetti. Come dire che non cambierà nulla: al primo incidente si ritornerà al punto di partenza. Scommettiamo?

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